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Guida alla coltivazione della canapa legale
La cannabis sativa, nota anche come marijuana, canapa, è una pianta che ha suscitato molto interesse negli ultimi anni. Oltre alla sua diffusa utilizzazione a scopo ricreativo, la cannabis sativa viene sempre più spesso impiegata a scopi terapeutici, grazie alle sue proprietà curative e terapeutiche.
Quando ho deciso di iniziare a coltivare cannabis sativa certificata a basso contenuto di thc, ho incontrato diversi problemi e ho speso molto tempo a cercare informazioni su tecniche e strumenti. Adesso che ho acquisito esperienza, vorrei condividere con voi tutto ciò che ho imparato. Così potrete evitare di commettere gli stessi errori che ho fatto io all’inizio.
In questa serie di articoli, descriverò le diverse tecniche di coltivazione e darò alcuni consigli pratici per ottenere una produzione di alta qualità. Spero che queste informazioni possano esservi utili e rendere la vostra esperienza di coltivazione più efficace e sicura.
È importante ricordare che la coltivazione della cannabis sativa senza le autorizzazioni necessarie è un reato in molti Paesi, e può essere punita con sanzioni amministrative o penali. Questo articolo ha uno scopo esclusivamente informativo e divulgativo, e non intende incoraggiare o promuovere attività illegali. Inoltre, l’autore declina ogni responsabilità per eventuali utilizzi impropri delle informazioni contenute in questo articolo. Si invitano i lettori a informarsi sulle leggi e le normative in vigore nel proprio Paese in merito alla coltivazione della cannabis sativa.
Le basi della coltivazione della canapa legale (cannabis sativa)
Descrizione botanica della pianta di cannabis sativa
La Cannabis sativa L. è un’angiosperma dicotiledone annuale appartenente alla famiglia delle Cannabaceae.
Normalmente dioica, ossia i fiori unisessuali maschili o femminili si sviluppano su piante separate sebbene occasionalmente si verifichino esempi di monoicismo o ermafroditismo, la cannabis ha un’impollinazione anemofila e fa affidamento sulle correnti d’aria per trasportare i grani di polline dalle piante maschili alle piante femminili attraversando così lunghe distanze.
La Cannabis ha un fusto eretto alto da 1 m fino anche a 5 m, più o meno ramificata a seconda della densità di impianto o semina. Il fusto e le ramificazioni sono provviste di foglie palmato-composte pubescenti e viscose, composte da o una sola fogliolina lanceolata a margine seghettato (brattee) o da 3 fino a 11 o più foglioline lanceolate; tutte fornite di picciolo più o meno lungo.
Le foglie altamente vascolarizzate, seguono una fillotassi opposta durante lo stadio di crescita; durante la fioritura la fillotassi cambia e le foglie diventano alternate.
I fiori femminili formano un’infiorescenza a spiga, composta da due o più glomeruli o calici pistillati, che avvolgono un ovario supero e uniloculare. Questi sono riccamente ricoperti da tricomi ghiandolari in cui avviene la sintesi dei cannabinoidi, dei terpeni e di altre molecole.
I fiori maschili di colore dal verde chiaro al bianco, hanno 5 sepali e 5 stami che terminano con antere deiscenti che rilasciano a maturità sessuale grandi quantità di polline che, per la sua struttura leggera è capace di essere trasportato dal vento per lunghe distanze.
Il frutto è un achenio globoso, di grandezza, peso e colore variabile in base alla varietà coltivata, che racchiude il seme con un sottile pericarpo contenente un endosperma carnoso ed un embrione.
La radice, quando la pianta cresce da seme si presenta come un lungo fittone che in terreni sciolti riesce ad arrivare fino a 1,5 m di profondità. Dal fittone si propagano una serie di radici laterali dalle quali si dirameranno una moltitudine di capillari radicali assorbenti. Quando invece la pianta di Cannabis deriva da propagazione agamica tramite talea, da questa non si formerà più il fittone bensì si propagheranno direttamente delle radici laterali, dalle quali poi si ramificherà il capillizio radicale.
Le diverse tecniche di coltivazione
Sostanzialmente esistono tre diverse impostazioni di coltivazione: in pieno campo (outdoor), in serra (greenhouse) o in coltivazione protetta (indoor):
Coltivazione indoor: Questa tecnica prevede la coltivazione della cannabis sativa all’interno di un ambiente controllato, come una stanza o una grow box. Grazie alla possibilità di controllare la temperatura, l’umidità e l’illuminazione, la coltivazione indoor consente di ottenere piante di cannabis sativa di alta qualità, ma richiede un investimento iniziale in attrezzature e strumenti.
Coltivazione outdoor: Questa tecnica prevede la coltivazione della cannabis sativa all’aperto, sfruttando la luce del sole e la naturale fertilità del terreno. La coltivazione outdoor è meno costosa rispetto alla coltivazione indoor, ma è anche meno controllabile e soggetta a fattori esterni come le condizioni meteorologiche.
Coltivazione in serra: Questa tecnica prevede la coltivazione della cannabis sativa all’interno di una serra, che consente di controllare parzialmente l’ambiente in cui crescono le piante. La coltivazione in serra è una via di mezzo tra la coltivazione indoor e quella outdoor, che consente di ottenere piante di cannabis sativa di alta qualità con un investimento iniziale moderato.
Coltivazione idroponica: Questa tecnica prevede la coltivazione della cannabis sativa in un substrato inerte, come la perlite o la fibra di cocco, anziché nel terreno. Le piante vengono nutrite attraverso una soluzione di acqua e sostanze nutritive, senza l’utilizzo di fertilizzanti chimici. La coltivazione idroponica richiede un investimento iniziale in attrezzature e strumenti, ma consente di ottenere piante di cannabis sativa di alta qualità in tempi più brevi rispetto alle altre tecniche di coltivazione.
I requisiti fondamentali per la coltivazione
Indipendentemente dalla tecnica colturale che si andrà a scegliere di utilizzare, vi sono alcuni importanti requisiti che devono essere seguiti al fine di ottenere le migliori condizioni possibili per le piante.
Ecco un elenco di bisogni essenziali della Cannabis Sativa:
Illuminazione
La cannabis sativa ha bisogno di almeno 14/18 ore di luce al giorno durante la fase vegetativa e 12 ore di buio al giorno durante la fase di fioritura. Per la coltivazione indoor, è necessario un sistema di illuminazione artificiale, come le lampade al sodio ad alta pressione, o lampade CMH, lampade CFL o le lampade LED. Per la coltivazione outdoor, invece, è importante scegliere un luogo con una buona esposizione solare.
Temperatura
La cannabis sativa cresce bene a temperature comprese tra i 20 e i 30 gradi Celsius durante il giorno e tra i 15 e i 20 gradi Celsius durante la notte. È importante mantenere la temperatura costante per evitare stress alla pianta.
Umidità
La cannabis sativa ha bisogno di un’umidità relativa compresa tra il 40% e il 60% durante la fase vegetativa e tra il 40% e il 50% durante la fase di fioritura. È importante evitare un’eccessiva umidità che può causare la formazione di muffe e malattie.
Nutrienti
La cannabis sativa ha bisogno di una serie di nutrienti, come azoto, fosforo e potassio, per crescere sana e produttiva. È importante scegliere un buon fertilizzante e seguirne le dosi consigliate.
Acqua
La cannabis sativa ha bisogno di acqua per crescere, ma è importante non innaffiare troppo la pianta per evitare ristagni d’acqua e marciume delle radici.
Speriamo di averti dato delle informazioni utili per coltivare canapa legale. Questa era solo la prima puntata, continua a seguirci per altri consigli. Se hai domande o vuoi contattarci qui trovi tutti i modi per farlo. Continua a seguirci anche sui nostri canali Facebook e Instagram!