Olio di Canapa: Un Tesoro di Nutrienti per la Salute e la Bellezza
11 Maggio 2024Il Governo Italiano Minaccia il Settore della Canapa con l’Emendamento 13.6 al DDL Sicurezza
Il Governo e la Canapa: Un Futuro Incerto per il Settore in Italia
Il recente emendamento 13.6 al DDL Sicurezza, presentato dal governo, rischia di compromettere gravemente il settore della canapa in Italia. Questo provvedimento non solo danneggia gli imprenditori italiani, ma favorisce il mercato nero, andando contro le norme europee e le evidenze scientifiche.
Canapa: Un Settore Legale e Sicuro
La canapa è una pianta legale, non stupefacente, riconosciuta come sicura dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e supportata da numerosi studi scientifici. Dal 2018, la canapa ha contribuito significativamente all’economia italiana, con numerose aziende che hanno iniziato a esportare in tutta Europa. L’emendamento 13.6, con le sue restrizioni, rischia di danneggiare un settore in crescita che, come sottolineato dagli avvocati Claudio Miglio e Lorenzo Simonetti, “non si tratta di droga” e non presenta “veri rischi per la salute provati”.
Riduzione del Mercato Nero
Uno studio dell’Università di York (Carrieri et al., 2019) ha dimostrato che la liberalizzazione della vendita di canapa legale senza THC ha portato fino al 14% di diminuzione delle attività criminali di traffico e spaccio. La canapa legale si è quindi già dimostrata un efficace strumento per contrastare il mercato nero e migliorare la sicurezza pubblica.
Opinioni Legali sul DDL Sicurezza
Gli avvocati Giacomo Bulleri, Claudio Miglio e Lorenzo Simonetti criticano l’emendamento 13.6, definendolo “una chiara mossa propagandistica pre-elettorale” e sottolineando la sua contrarietà ai principi affermati dalla Corte di Giustizia Europea e dal TAR Lazio. Secondo Bulleri, l’emendamento non solo è “contrario ad ogni criterio di legalità e di certezza del diritto”, ma espone l’Italia a possibili procedure di infrazione da parte dell’Unione Europea.
Cosa prevede l’emendamento 13.6?
In poche parole, questo emendamento mira a stroncare la commercializzazione delle infiorescenze di canapa, anche se il loro contenuto di THC è inferiore allo 0,2%. Una misura incomprensibile e ingiustificata, che non solo danneggerebbe un settore in forte espansione, ma alimenterebbe anche il mercato nero.
Difendere la Posizione dell’Italia nel Mercato Internazionale
Il governo dovrebbe supportare la crescita del settore della canapa e consolidare la nostra forte posizione nel mercato europeo e mondiale. Le istituzioni dovrebbero essere alleate dei cittadini e delle imprese, non ostacoli al loro sviluppo. È fondamentale riconoscere i benefici della canapa e agire in modo responsabile e lungimirante.
Perché il governo ce l’ha con la canapa?
Le motivazioni di questa accanita crociata restano un mistero. Sicuramente non è la tutela della salute pubblica, dato che l’OMS ha classificato la canapa come una sostanza non stupefacente con scarso potenziale di abuso. E nemmeno la lotta al mercato nero, che anzi verrebbe favorito da questo emendamento, spingendo i consumatori verso prodotti non regolamentati e potenzialmente pericolosi.
Le vere ragioni sono ben altre:
- Ignoranza e pregiudizi: Molti politici ancora non hanno compreso le potenzialità della canapa e la vedono come una droga pericolosa, nonostante le numerose evidenze scientifiche che dimostrano il contrario.
- Interessi economici: L’industria farmaceutica e del tabacco vedono nella canapa un concorrente temibile e stanno facendo pressioni sul governo per ostacolarne lo sviluppo.
- Mancanza di lungimiranza: Invece di investire in un settore in forte crescita con un enorme potenziale per l’economia italiana, il governo preferisce remare controcorrente, condannando il Paese all’arretratezza.
Richiesta di Intervento della Commissione Europea
La nostra associazione ha notificato alla Commissione Europea una potenziale violazione dei regolamenti dell’Unione Europea derivante dall’emendamento 13.6. Chiediamo alla Commissione di emettere un parere circostanziato sull’emendamento e di bloccare il progetto di regolamentazione tecnica, prorogando il periodo di status quo fino a 12 mesi per esaminare a fondo il potenziale conflitto con i regolamenti UE in vigore.
Cosa possiamo fare per difendere la canapa?
Non possiamo rimanere inerti di fronte a questo attacco scellerato! Dobbiamo far sentire la nostra voce e difendere il futuro di un settore con così tanto potenziale.
Cosa puoi fare tu:
- Contatta i tuoi rappresentanti politici e chiedigli di votare contro l’emendamento 13.6. del DDL Sicurezza.
- Acquista prodotti a base di canapa da aziende italiane.
- Diffondi la parola sui benefici della canapa e sui rischi dell’emendamento 13.6.
- Partecipa alle manifestazioni di protesta organizzate dalla CSI.
Insieme possiamo fermare questo governo miope e costruire un futuro migliore per la canapa in Italia!
Non lasciamo che l’ignoranza e i pregiudizi distruggano un settore con così tanto potenziale!
Facciamo sentire la nostra voce!
Conclusioni
Il settore della canapa merita di essere difeso e sostenuto. Nonostante le difficoltà e le vessazioni subite, è fondamentale continuare a produrre e vendere un prodotto sicuro e non drogante, contribuendo all’economia nazionale e creando nuovi posti di lavoro. Invitiamo tutti i consumatori a sostenere il settore con acquisti dai loro fornitori di fiducia, contrastando così il proibizionismo e supportando un comparto che merita tutela e incentivazione dalle istituzioni.
Per approfondire:
- Sito web dell’Associazione Canapa Sativa Italia
- Emendamento 13.6 al DDL Sicurezza
- Studi scientifici sulla canapa
Riferimenti Giuridici e Studi Scientifici:
- Carrieri et al. 2019, Light Cannabis and Organized Crime; Evidence from (unintended) liberalization in Italy (European Economic Review 113)
- Corte di Giustizia dell’Unione Europea, sentenza del 19 novembre 2020, causa C-663/18.
- TAR Lazio, sez. V, 14 febbraio 2023, nn. 2613 e 2616, Pres. Spagnoletti, Est. Tascone.
- Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), 2019. Raccomandazioni sulla classificazione della cannabis.
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